Il prato fiorito

  • Famiglia:
  • Fogliame: Sempreverde
  • Categoria: Prato
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: < -15°C
  • Altezza: 0,3 — 0,5 metri
  • Terriccio: Universale
  • Larghezza: 0,3 — 0,5 metri
  • Esposizione:
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• Una superficie erbosa priva di cure si riempie di piante estranee che fioriscono. Si può pilotare l’evento seminando le singole specie (anche raccogliendo i semi o le piante intere in campagna) o gli appositi miscugli per prati fioriti. • L’utilizzo di specie della zona assicura rusticità e sopravvivenza, anche se negli anni la veduta cambierà, perché
alcune specie scompariranno, sostituite da altre che arriveranno portate dal vento o dagli animali.

• Prima di seminare, esaminate il terreno, cioè esposizione, fertilità, tessitura, drenaggio, reazione acida o basica, eventualmente con l’aiuto di esperti o analisi di laboratorio. Al contrario di quanto si può pensare, sono favoriti i terreni meno fertili, perché selezionano specie più frugali e resistenti. I suoli argillosi o sabbiosi vanno corretti con
fertilizzante organico (letame maturo o humus), da incorporare durante lalavorazione del terreno per evitare crepacciamenti o disseccamenti. In presenza di gramigna, convolvolo, stoppione e consolida, diserbate con cura, perché queste sono piante non decorative che soffocano ogni altra vita con i loro stoloni e radici perenni.

• Per un effetto naturale, in aprile spargete le sementi (se partite dal terreno nudo) di graminacee da prato come Lolium perenne, Briza maxima e Festuca pratensis, e di piante da fiore con uniformità sul letto di semina, preparato come di solito. Se il prato è preesistente, limitatevi ai semi di piante da fiore, abbondando con le dosi per
controbilanciare la competizione con le graminacee adulte. Dal secondo anno aggiungete le piantine che più vi piacciono, ricavandole da seme seminato in semenzaio in gennaio-febbraio e trapiantandole dove le desiderate.

• Il prato fiorito si sfalcia due-quattro volte l’anno: la frequenza dei tagli determina le specie che vanno a fiore. Se la massima bellezza è in primavera, tagliatelo subito dopo la fioritura e poi in piena estate. Un prato a fioritura estiva si falcia all’inizio della primavera e alla fine dell’estate. Se il manto fiorito è misto, basta un solo taglio, il più tardi possibile in ottobre. Tracciate con il tosaerba, sin dalla primavera e fino all’autunno, una rete di sentieri per passeggiare tra i fiori senza danneggiarli. Non serve la risemina, perché le specie selvatiche si propagano da sole.

Il prato fiorito: come e quando irrigare

Per irrigare correttamente il manto erboso è indispensabile fornire acqua in modo omogeneo e in quantità correlate all'ambiente e all'andamento climatico. Irrigazioni eccessive possono favorire ristagni a livello radicale, che provocano marciumi, e anche pozzanghere in superficie, che favoriscono poi il disseccamento nell'erba e rendono impossibile camminare sul prato. Per contro, irrigazioni scarse favoriscono la formazione di radici troppo superficiali, che si disidratano rapidamente, e il prato assetato manifesta ingiallimento e seccume, si dirada fino a scomparire.

Occorre quindi calibrare le quantità di acqua in base alla stagione e alle condizioni meteo; la scelta migliore rimane quella di predisporre un impianto interrato dotato di irrigatori a scomparsa (pop-up), invisibili quando non sono attivi, attivato da un programmatore.

In alternativa si possono impiegare irrigatori di superficie in vari modelli statici, rotanti oppure oscillanti, attivati manualmente dal rubinetto o meglio con un programmatore.

Resta comunque indispensabile avere anche un tubo da irrigazione, preferibilmente dotato di carrello avvolgitubo su ruote o a parete, anche del tipo con riavvolgimento automatico, molto comodo, completando con una dotazione di pistole multifunzione con getto doccia, concentrato, diffuso a ventaglio e nebulizzato, utile per le piante delicate e le zone da poco seminate, anche sul manto erboso. 

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